La cappella di San Vito e le edicole votive
L’antica cappella di San Vito Martire fu voluta dalla famiglia Spinelli, che la costruì probabilmente intorno al 1850, come si può decifrare con fatica dalla data poco leggibile scolpita sul portale.
La piccola chiesa è costituita da una sola navata e da una piccola cappella laterale con altarino e pavimentazione in lastrico. Sull’altare principale è collocata la statua di San Vito. Così come la cappella di San Giovanni, anche questa ricade nell’antico borgo di La torre.
L’ascesa lungo l’antica strada che saliva sulle montagne retrostanti San Pietro al Tanagro è costellata di tre edicole votive: quella ristrutturata di Sant’Emidio, protettore dei terremoti, il cui culto è visibilmente testimoniato anche da un’edicola rifatta in ceramica sulla facciata di una casa di La Torre, in sostituzione di quella anticamente dipinta su tavola; quella della Madonna di Pompei, a devozione della quale fu eretta nel centro storico la cappella di Maria SS. del Rosario di Pompei dopo la Prima Guerra Mondiale dalla famiglia benestante dei Tierno e quella della Madonna di Viggiano, venerata profondamente in tutto il nostro territorio quale protettrice dei Lucani.
Diversi sono i fabbricati del centro storico che presentano nella facciata principale vetuste edicole votive affrescate di Santi e Madonne. Tra queste, ben conservata è quella che raffigura San Francesco lungo Corso Umberto I, posizionata al di sopra dello stemma francescano scolpito nella pietra, lo stesso stemma che ritroviamo nel complesso di Santa Maria del Piano.