PADULA _STORIA
L’antica Padula portava il nome di Cosilinum e la sua fondazione è da datare intorno al XII sec. a. C.. Fu poi nel VI sec. a.C. che si cominciò a popolare nella zona dell’attuale Padula. Occupata dai Lucani e poi dai Romani, conobbe periodi di espansione e di minore fortuna, fino al X sec. d.C. in cui la città risultava disabitata a causa delle incursioni saracene che, probabilmente, la distrussero.
Con l’arrivo di Tommaso Sanseverino, nel 1296, si diede l’avvio alla difesa della città con un’imponente cinta muraria dotata di torri di guardia e di accessi fortificati. Risale a quegli anni lo sviluppo della città intorno al castello e, più a valle, la costruzione della Certosa di San Lorenzo (1306). Dal XVI fino al XVIII, Padula passò di signore in signore, venendo donata o venduta. Tutto ciò però non favorì lo sviluppo economico e sociale, in quanto le continue inondazioni tormentavano l'intera valle, rendendo necessari interventi di bonifica.
Nel 1806 dovendo obbedire ad un decreto reale i frati furono costretti ad abbandonare la Certosa che fu saccheggiata dall’esercito. Fu l’inizio di un periodo di decadenza da cui questo splendido monumento si riprenderà solo di recente.
Nel 1857, quando Carlo Pisacane e i “300 giovani e forti” si recarono a Padula convinti che vi fossero buone probabilità di una rivolta popolare trovarono, invece, i patrioti del posto arrestati e le guardie reali ad aspettarli. I compagni di Pisacane furono massacrati e le residenze dei rivoluzionari del posto saccheggiate. Intorno agli inizi del XX sec. si assiste alla ripresa di un flusso migratorio verso le americhe che finì per dimezzare le popolazione locale.
Giuseppe “Joe” Petrosino, investigatore che si distinse a New Jork e Francesco “Frank” Valente, fisico candidato al Nobel sono Padulesi distintisi all’estero.
La casa certosina ormai abbandonata da circa un secolo, anche a causa dello straripamento del torrente Fabbricato, diviene campo di prigionia, tra il 1915 e il 1921, e un campo di lavoro inglese tra il 1943 e il 1945. Il tessuto economico-civile uscì distrutto dalla seconda guerra mondiale, tanto che iniziò una seconda ondata migratoria, stavolta diretta verso il Nord Italia, il Centro Europa e l'America Latina.
Del centro antico di Padula vanno citate in modo particolare la Chiesa di S. Michele (che custodisce alcune antiche pergamene di eccezionale interesse), la Chiesa dell'Annunziata (dove si trova l'Ossario dei Trecento di Pisacane), il Palazzo Romano (XVIII sec.), la cinquecentesca Piazza e gli edifici del Borgo Medievale, dove si segnala il Portale di ingresso al Palazzo Distasio, conosciuto anche come Palazzetto Sanseverino. Del Castello Sanseverino sopravvivono i resti e tratti delle mura di cinta lungo via Carlo Poerio.
CASA-MUSEO JOE PETROSINO
Casa natale del grande poliziotto, il quale intuendo la gravità del fenomeno mafioso, pagò con la vita la scoperta di assassini e mandanti dei primi delitti di mafia.
MUSEO ARCHEOLOGICO DELLA LUCANIA OCCIDENTALE (allestito all'interno della Certosa di San Lorenzo)
Il Museo Archeologico Provinciale della Lucania Occidentale, allestito nella “casa bassa” della Certosa di San Lorenzo, è stato fondato nel 1957 per raccogliere i reperti recuperati durante scavi nell’area di Sala Consilina e Padula, dove sono state riportate alla luce circa 1500 tombe che coprono un arco cronologico di 16 secoli, dal X sec. a.C. al VI sec. d.C..
LA CERTOSA
La costruzione della Certosa ebbe inizio nel 1306, fu fortemente voluta da Tommaso Sanseverino che ne finanziò i lavori sotto la supervisione del priore della Certosa di Trisulti. Sorse sul sito di un preesistente cenobio ed è dedicata a San Lorenzo. La sua struttura, infatti, riprende la forma della Graticola sulla quale il santo fu bruciato vivo.
Dichiarata dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità si divide in due grandi aree: la “casa bassa”, più a contatto col mondo esterno e la “casa alta” con gli spazi della vita comunitaria dei monaci e gli ambienti di stretta clausura organizzati intorno al chiostro grande. La parte principale della Certosa è in stile Barocco ed occupa una superficie di 51.500 m² sulla quale sono edificate oltre 320 stanze. Il monastero ha il più grande chiostro d'Europa (circa 12.000 m²) ed è contornato da 84 colonne. Una grande scala a chiocciola in pietra di Padula porta alla grande biblioteca del convento.
La leggenda narra che nella ampissima cucina della Certosa di San Lorenzo sia stata preparata una frittata di 1000 uova per il Re Carlo V.
Oggi la Certosa ospita il Museo Archeologico della Lucania Occidentale che espone una collezione di reperti provenienti dagli scavi delle necropoli di Sala Consilina e di Padula.
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Con l’arrivo di Tommaso Sanseverino, nel 1296, si diede l’avvio alla difesa della città con un’imponente cinta muraria dotata di torri di guardia e di accessi fortificati. Risale a quegli anni lo sviluppo della città intorno al castello e, più a valle, la costruzione della Certosa di San Lorenzo (1306). Dal XVI fino al XVIII, Padula passò di signore in signore, venendo donata o venduta. Tutto ciò però non favorì lo sviluppo economico e sociale, in quanto le continue inondazioni tormentavano l'intera valle, rendendo necessari interventi di bonifica.
Nel 1806 dovendo obbedire ad un decreto reale i frati furono costretti ad abbandonare la Certosa che fu saccheggiata dall’esercito. Fu l’inizio di un periodo di decadenza da cui questo splendido monumento si riprenderà solo di recente.
Nel 1857, quando Carlo Pisacane e i “300 giovani e forti” si recarono a Padula convinti che vi fossero buone probabilità di una rivolta popolare trovarono, invece, i patrioti del posto arrestati e le guardie reali ad aspettarli. I compagni di Pisacane furono massacrati e le residenze dei rivoluzionari del posto saccheggiate. Intorno agli inizi del XX sec. si assiste alla ripresa di un flusso migratorio verso le americhe che finì per dimezzare le popolazione locale.
Giuseppe “Joe” Petrosino, investigatore che si distinse a New Jork e Francesco “Frank” Valente, fisico candidato al Nobel sono Padulesi distintisi all’estero.
La casa certosina ormai abbandonata da circa un secolo, anche a causa dello straripamento del torrente Fabbricato, diviene campo di prigionia, tra il 1915 e il 1921, e un campo di lavoro inglese tra il 1943 e il 1945. Il tessuto economico-civile uscì distrutto dalla seconda guerra mondiale, tanto che iniziò una seconda ondata migratoria, stavolta diretta verso il Nord Italia, il Centro Europa e l'America Latina.
Del centro antico di Padula vanno citate in modo particolare la Chiesa di S. Michele (che custodisce alcune antiche pergamene di eccezionale interesse), la Chiesa dell'Annunziata (dove si trova l'Ossario dei Trecento di Pisacane), il Palazzo Romano (XVIII sec.), la cinquecentesca Piazza e gli edifici del Borgo Medievale, dove si segnala il Portale di ingresso al Palazzo Distasio, conosciuto anche come Palazzetto Sanseverino. Del Castello Sanseverino sopravvivono i resti e tratti delle mura di cinta lungo via Carlo Poerio.
CASA-MUSEO JOE PETROSINO
Casa natale del grande poliziotto, il quale intuendo la gravità del fenomeno mafioso, pagò con la vita la scoperta di assassini e mandanti dei primi delitti di mafia.
MUSEO ARCHEOLOGICO DELLA LUCANIA OCCIDENTALE (allestito all'interno della Certosa di San Lorenzo)
Il Museo Archeologico Provinciale della Lucania Occidentale, allestito nella “casa bassa” della Certosa di San Lorenzo, è stato fondato nel 1957 per raccogliere i reperti recuperati durante scavi nell’area di Sala Consilina e Padula, dove sono state riportate alla luce circa 1500 tombe che coprono un arco cronologico di 16 secoli, dal X sec. a.C. al VI sec. d.C..
LA CERTOSA
La costruzione della Certosa ebbe inizio nel 1306, fu fortemente voluta da Tommaso Sanseverino che ne finanziò i lavori sotto la supervisione del priore della Certosa di Trisulti. Sorse sul sito di un preesistente cenobio ed è dedicata a San Lorenzo. La sua struttura, infatti, riprende la forma della Graticola sulla quale il santo fu bruciato vivo.
Dichiarata dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità si divide in due grandi aree: la “casa bassa”, più a contatto col mondo esterno e la “casa alta” con gli spazi della vita comunitaria dei monaci e gli ambienti di stretta clausura organizzati intorno al chiostro grande. La parte principale della Certosa è in stile Barocco ed occupa una superficie di 51.500 m² sulla quale sono edificate oltre 320 stanze. Il monastero ha il più grande chiostro d'Europa (circa 12.000 m²) ed è contornato da 84 colonne. Una grande scala a chiocciola in pietra di Padula porta alla grande biblioteca del convento.
La leggenda narra che nella ampissima cucina della Certosa di San Lorenzo sia stata preparata una frittata di 1000 uova per il Re Carlo V.
Oggi la Certosa ospita il Museo Archeologico della Lucania Occidentale che espone una collezione di reperti provenienti dagli scavi delle necropoli di Sala Consilina e di Padula.